Se le avversità rafforzano lo spirito, si può dire che Maria Callas si sia allenata fin dal primo vagito. Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulos nasce a Manhattan ai primi di dicembre del 1923. La data è incerta poiché sua madre, Evangelia "Litsa" Dimitriadou, quando scopre di aver dato alla luce una femmina, anziché un maschio, per qualche giorno si rifiuta di vederla. E, addirittura, si rifiuta di darle un nome.
“Sono tornata a voi per raccontare la mia vita”: il monologo Maria Callas, scritto e diretto da Valentina Escobar e interpretato da Cristina Castigliola, è la travagliata storia della Divina.
Un testo scritto con il contributo della signora Giovanna Lomazzi, storica amica e preziosa collaboratrice di Maria Callas che ha condiviso i suoi ricordi artistici e umani sulla grande soprano e attrice.
La famiglia Kalogeropoulos (trasformata in Kalos per comodità) è emigrata a New York, dove il padre Georgios gestisce una farmacia. Quando il matrimonio dei genitori va in pezzi, l'adolescente Maria segue la madre e torna in Grecia. È il 1937 e, ad Atene, prende lezioni di piano al Conservatorio. Ha una grande estensione della voce, un talento naturale: per questo la madre la tiene sotto pressione: la sua ragazza farà fortuna.
La piccola Callas studia pianoforte e si applica moltissimo. Eppure nonostante i suoi sforzi, in quegli anni per lei non si aprono spiragli: il vento del destino si sa, non soffia sempre dalla parte del cuore.
Per questo, a metà degli anni Quaranta, Maria fa ancora una volta le valigie e torna in America, la sua terra natale. Sarà l'incontro con il tenore Giovanni Zenatello a cambiare per sempre la sua vita: le propone un contratto per interpretare La Gioconda di Amilcare Ponchielli all’Arena di Verona.
L'Arena è un sogno, una magia. Maria, ovviamente, accetta. Di corsa.
Il suo rientro in Italia comincia sotto una cattiva stella: a Napoli le rubano l'unica valigia con cui viaggia. È il 1947, Maria ha 23 anni, un naso importante, un fisico snello (è alta 1,71 cm) ed è determinata a sfondare. Non importa a quale prezzo. A Verona in scena ci va lo stesso, anche se può contare su quell'unico vestito. Nessuno al mondo le impedirà di cantare. Più tardi dirà “l'opera è un campo di battaglia e come tale deve essere accettata”.
Il suo primo amore lo incontra proprio lì, nella città di Romeo e Giulietta: è l’imprenditore Giovanni Battista Meneghini, più vecchio di lei di 28 anni. I due si sposano nel 1950 nell'abitazione milanese di Arturo Toscanini, e Meneghini diventa il suo mentore e manager: sarà decisivo per il suo successo, ma non ricambierà mai il suo amore.
In quegli anni Maria Callas canta opere di Donizetti, Bellini, Rossini, Verdi, Puccini e Wagner. È diretta da Toscanini, Visconti e Von Karaian. Nel 1951 debutta alla Scala con I Vespri Siciliani di Verdi e, per un decennio, si stabilisce a Milano. La Scala è il suo punto d'arrivo.
Negli anni Cinquanta e Sessanta tutto sembra possibile: il boom economico genera ottimismo, l’America diventa la terra promessa e la nazione si divide tra gli appassionati di Coppi/Bartali, Primo Carnera/Duilio Loi e, naturalmente, di Maria Callas/Mirella Freni.
I rotocalchi celebrano generosamente le dive del loro tempo: le star portano cappelli a falda larga, sono bellissime, inaccessibili e frequentano volentieri le piazzette di Saint Tropez, Portofino e Capri. Ed è proprio sull’isola napoletana che, nell’estate del 1959, Maria incontra l’armatore Aristotele Onassis. A bordo dello yacht Christina, per la cronaca, c’e anche Winston Churchill, insieme a un parterre di volti noti della politica e dello spettacolo. La Callas si innamora perdutamente e, per il miliardario, abbandona tutto: il palcoscenico, la musica e il marito manager.
Vivranno insieme a Skorpios, l’isola di proprietà del magnate greco. Ma la passione di Maria non è pienamente ricambiata: Onassis la tradisce ripetutamente e, nel 1968, la ferisce a morte sposando Jackie Kennedy. Aristotele, in effetti, non ha mai voluto sposare la Divina.
Un dolore dal quale non si riprenderà più.
Che strano destino quello di Maria Callas: gli uomini che le fanno battere forte il cuore la usano. E l'unico che le vuole davvero bene, Pier Paolo Pasolini, non potrà mai amarla.
I due si conoscono nel 1969 sul set di Medea, dove lui l'ha fortemente voluta. Lei si invaghisce, gli scrive lettere appassionate, ma non viene (ovviamente) ricambiata.
Per tutta la vita la Divina cercherà - senza trovarla - la famiglia dei suoi sogni.
L'ultimo concerto della soprano più famosa del mondo è al Covent Garden di Londra, il 5 luglio del 1965: in sala c’e anche la regina madre Elisabetta.
Muore sola, a Parigi, il 16 settembre 1977. Ha appena 53 anni.
Comments