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Visto per voi: "Giorni felici"

Come si fa a essere felici quando si è prigionieri di un matrimonio finito? E, ancora di più, come si fa a essere felici se si è sepolti fino al collo sotto un mucchio di terra?

“Giorni felici”, di Samuel Beckett, è un'opera surreale in scena all’Elfo di Milano fino al 21 aprile. Protagonista è una strana coppia, divisa da un matrimonio senza amore e unita dall'impossibilità di muoversi.

Winnie e Willie, due coniugi spenti (come tanti) vivono in una condizione molto particolare: sono incastrati in un mucchio di terra. Lei è conficcata fino alla vita in un cumulo di terreno, lui è confinato in un buco e si sposta solo strisciando.

I due atti dello spettacolo mostrano due scenari diversissimi. Nel primo, Winnie è ben vestita, truccata e pettinata: si muove allegra sfoggiando un ombrellino e una grande borsa nera: “sulla cinquantina, ben conservata, preferibilmente bionda, braccia e spalle nude, corpetto scollato, seno generoso e giro di perle”: cosi Beckett disegna la protagonista.

La routine quotidiana di Winnie ci trasmette sicurezza e banale serenità.

L’annoiato marito Willie la sopporta, nascondendosi dietro il giornale e rispondendole a monosillabi. Ma, nel secondo atto, cambia tutto. Winnie è bloccata e non può distrarsi passeggiando qua e là. E, per guardare il marito, deve voltarsi di 180 gradi. Come sempre, lui resta chiuso nel suo mondo.

"Giorni felici" sembrerebbe l’insipida storia quotidiana di una coppia qualunque. Ma quel mucchietto di terra fa la differenza, stressando la loro condizione al limite del sopportabile. Eppure, mentre il racconto si fa ogni istante più assurdo, Winnie sembra non farci caso: parla, canticchia e si impegna ad affrontare “un altro giorno divino”.

Sopravviverà la coppia che non sapeva amare (e non poteva muoversi)?

Il drammaturgo irlandese racconta un'incapacità di comunicare così grande, da rischiare di ridurci a cibo per i vermi. Beckett, ha scritto tempo fa un critico teatrale, ha realizzato quello che sembrava impossibile: "un'opera in cui non succede nulla, ma che tiene incollati gli spettatori ai loro posti".

Elena Russo Arman è Winnie, una milf  borghese un po' démodé, mentre Roberto Dibitonto è il suo svogliato marito. La bella regia è di Francesco Frongia.


Lo spettacolo

"Giorni felici"

Dove

Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires 33, Milano

Quando

Fino al 21 aprile

Orari variabili

consultare il sito:

Tel. 02.00.66.06.06




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