A una certa età diventi un peso, così i figli ti mettono in casa di riposo. È il caso di Maria, ricoverata perché "lì ti curano meglio". Vecchia sporca e cattiva è un monologo di Nadia Del Frate, che interpreta sia la madre sia la figlia. Maria - sola e non autosufficiente - racconta la sua storia: la famiglia patriarcale, il ventennio fascista, il grande amore per Vincenzo, il matrimonio con l'uomo sbagliato, la maternità e, infine, l'inevitabile solitudine: “Questi vecchi occhi racconterebbero tanta vita se solo trovassero cuori disposti ad ascoltare”. Perché Maria è vecchia, non anziana. E c'è una bella differenza.
Nadia Del Frate ci regala un monologo appassionato, intenso, a tratti rabbioso o ironico, che descrive nel dettaglio gli stati d'animo di chi - sul viale del tramonto - mette a bilancio la sua esistenza.
Che cosa resta alla fine del viaggio? Gli acciacchi, la routine, i ricordi. E la speranza che arrivi la figlia a farle visita. Restano anche i rimpianti e la rabbia: un impasto indigesto che si mescola con il senso del dovere, con le scelte (non sempre consapevoli) e con l'inevitabile casualità. Vecchia sporca e cattiva è un racconto spudorato e dissacrante sul crepuscolo della vita. Crudo e crudele come la vecchiaia. La regia è di Claudio Intropido.
Lo spettacolo
Vecchia, sporca e cattiva
Con
Nadia Del Frate
Regia
Claudio Intropido
Produzione
Manifatture Teatrali Milanesi
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