Biografia
Laureato in Scienze dei beni culturali all’Università degli Studi di Milano nel 2006, diplomato in regia alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2009, è regista di prosa e di opera. Comincia la sua carriera come assistente alla regia di Andrée Ruth Shammah. Il suo primo spettacolo, Il Venditore di sigari di Amos Kamil, prodotto dal Teatro Litta, è stato replicato per dieci stagioni teatrali (dal 2010 al 2020).
Per alcuni anni collabora con il Teatro Giacosa di Ivrea, diretto da Paolo Bosisio, dove realizza gli spettacoli Garibaldi, amore mio di Maurizio Micheli (2010), Il Ventaglio di Carlo Goldoni, Il mercante di Venezia (2012) ed Enrico IV di Luigi Pirandello (2014). Nel 2022 dirige Il Sosia con Elia Schilton, produzione del Teatro Franco Parenti. Ha vinto il prestigioso Premio Internazionale Luigi Pirandello come miglior regista emergente. Ha vinto il bando Biennale College per l’opera contemporanea Magen Zeit su musica di Gabriele Cosmi, con cui ha debuttato a Venezia nel 2014. A settembre 2017 ha curato la regia di Inori di Stockhausen, evento di apertura della Biennale Musica a Venezia con la direzione musicale di Marco Angius. Ha curato le regie della stagione lirica 2018 e 2019 del Teatro Verdi di Busseto. Nel settembre 2021 ha diretto La Traviata, evento celebrativo dei 130 anni del Teatro Sociale di Busto Arsizio (Varese), seguita da Rigoletto, Trovatore e Carmen, nell’ambito del Festival BA Lirica.
Ha pubblicato il libro L’odore del legno e la fatica dei passi. Resto in Italia e faccio teatro, testimonianza dei suoi inizi e della scelta di non andarsene per occuparsi di cultura.
SINOSSI - PRIMA DI OGNI ALTRO AMORE
Testo vincitore del Premio Nazionale Franco Enriquez 2022 alla drammaturgia
Dall’incontro, reale e irreale allo stesso tempo, tra Pier Paolo Pasolini e Maria Callas, nasce il testo di Sergio Casesi, drammaturgo pluripremiato e musicista, interpretato dalla giovane attrice e cantante lirica Gea Rambelli e dall’attore marchigiano Stefano Tosoni, in uno spettacolo diretto da Alberto Oliva. In scena Maria Callas e Pier Paolo Pasolini, costretti da una distanza fisica, impegnati a scriversi lettere, a cercarsi al telefono, lasciarsi messaggi ognuno mostrando all’altro un po’ più di sé. Un dialogo che scivola fino alla confessione, fino alla parola come rifugio e salvezza.
Nella magia dell’amicizia e dell’affetto, affiora il mito che inconsciamente nutre la loro relazione: Medea, la grande eroina tragica che proprio Maria Callas ha interpretato nel film di Pasolini. E così dal dialogo a distanza si passa all’incontro vero e proprio che può svolgersi solo nel sogno, nell’indicibile, nell’inconscio, nella pura forza vitale e creativa dei due protagonisti, fragili Miti contemporanei che cercano di essere all’altezza di se stessi. Con Gea Rambelli e Stefano Tosoni. Regia di Alberto Oliva