Biografia
Alessandro Veronese, attore, regista e drammaturgo, nasce a Milano nel 1976. Dopo la formazione come attore alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, nel 2004 fonda la compagnia Fenice dei Rifiuti, con la quale ha realizzato una trentina di spettacoli, specializzandosi nel Teatro civile con le pièces del Progetto Teatri di Indagine, rappresentati in tutta Italia. Nel 2009 ha dato alle stampe l 'omonimo volume contenente i testi dei primi tre spettacoli e, nel 2017, il libro Pagine Nere, edito dalla casa editrice romana Chipiùneart, contenente gli ultimi tre. Dal 2006 è insegnante di teatro, recitazione e drammaturgia.
SINOSSI - TI SI MOJ ZIVOT
L’assedio di Sarajevo, le lacrime e il dolore della città. Il racconto di una guerra combattuta appena trent'anni fa, vicinissima nel tempo e nello spazio. Un conflitto atroce, che ha visto fratelli uccidere fratelli, frantumando l’unità di una nazione, mandando in pezzi vite, sogni e speranze. Ma anche il racconto di una storia d'amore che ha commosso il mondo, quella di Boško Brkić e Admira Ismic. Con loro torna il mito intramontabile di Romeo e Giulietta, uniti per sempre dalla passione, dalla speranza, e dall'ottimismo. A dispetto delle macerie.
SINOSSI - ECLISSI
Era sparita la luna, la notte dell’eclissi, e il buio era diventato talmente buio che all’uomo sembrò naturale vederci una perfetta metafora di sé (il buio che diventa buio e si divora il buio). Allora l’uomo prese l’unica arma che avesse mai avuto (caramelle, caramelle coloratissime) e in mezzo a quel buio provò a disegnare l’ultimo arcobaleno. Ma, nell’istante che pensava definitivo - ma che definitivo non sarebbe stato mai - qualcosa lo trattenne. Saranno stati i cani, neri come quel buio, sarà stata l’eco lontana di una possibilità che in quel momento chiamò “sogno” ma che poi avrebbe chiamato “rimpianto”. Non si sa. Fatto sta che l’uomo ripose l’arcobaleno nel dimenticatoio e ricominciò la sua quotidiana farsa. Tre donne, un cavallo, una sgangherata compagnia teatrale, un cane, una decina di dipendenze e un solo colpo di pistola. Tutti gli ingredienti in tavola. Tutti i personaggi della sua eterna messinscena.