BIOGRAFIA
Ariele Vincenti, nasce a Roma nel 1977.E’ attore, autore e regista teatrale. Partecipa come attore a circa 90 spettacoli come scritturato molti dei quali con tournée nazionali. Nel 2015 è attore e co-autore di Cose Popolari raccontando il mondo delle case popolari. Nel 2016,debutta con il suo primo monologo, “Marocchinate” scritto con Simone Cristicchi dove racconta le violenze avvenute in Ciociaria ai danni di migliaia di donne, da parte dell’esercito alleato durante la seconda guerra mondiale. Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo libro edito da “La Nave di Teseo”. Nel 2017 come regista e co-autore mette in scena “Storie Bastarde” narrando la vita della periferia di Ostia degli anni ’80 e di come le giovani generazioni dell’epoca siano state segnate dall’eroina. Nel 2018 conduce un laboratorio teatrale di un anno presso il carcere di Pescara, mettendo in scena, come attore e regista, lo spettacolo musicale “Dalle Sbarre alle Stelle”, insieme a 12 detenuti, prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo. Nel 2019 è attore, autore e regista, di “Ago Capitano Silenzioso”, dedicato ad Agostino Di Bartolomei, storico Capitano della Roma morto suicida. Nel 2020 è regista di “Vita da Cani”, spettacolo ambientato in una sala slot, che affronta il problema della ludopatia. Nel 2020 debutta con il monologo “La Tovaglia di Trilussa”, dedicato al grande poeta romano. Nel 2021 è autore e regista de “Il Messia d’Abruzzo”, spettacolo musicale, incentrato sulla figura di Oreste De Amicis. Nel 2021 è regista del Musical “Forza Venite Gente” in scena nei più grandi teatri italiani. Nel 2022 e 2023 è regista della sesta e settima edizione de “I Nasoni raccontano” dedicato alle fontanelle di Roma che ogni anno attraverso il teatro itinerante, racconta la storia di un quartiere della capitale e prodotto da “La città ideale”. Nel 2022 in occasione del centenario della nascita di Pasolini, dirige “Un giorno tutto questo niente sarà tuo”. Uno spettacolo finanziato dalla regione Lazio ispirato ad Accattone di Pasolini e interamente ambientato e messo in scena nei cortili di vari A.T.E.R. di Roma. Nel 2023 è regista della nuova edizione di Caino e Abele il Musical, in scena nei più grandi teatro italiani.Nel 2024 è regista di “Ce l’ho ce l’ho mi manca” uno spettacolo che analizza la crisi dei giornalai e rappresentato proprio all’interno delle edicole. Nel 2024 nella Cooperativa “Al di là dei sogni” in un bene confiscato alla camorra mette in scena come attore e regista la nuova edizione di “Dalle sbarre alle Stelle” con una compagnia di ex detenuti e ex tossicodipendenti.
LA TOVAGLIA DI TRILUSSA
Sinossi
La Tovaglia di Trilussa racconta di come Remo, il nonno dell’autore e attore Ariele Vincenti, custode dello Zoo di Roma, sia diventato amico del poeta, durante le lunghe passeggiate tra le gabbie degli animali. Una sera Trilussa, ormai settantenne, lo invita per la prima volta a cena in osteria dove tra quintini di vino e sfilatini burro e alici si entra nella Roma “di una volta”, in cui la comicità spontanea, i sani valori popolari e la schiettezza nei rapporti erano il fondamento della vita quotidiana. La cena segue un percorso di narrazione a doppio binario in cui la poetica pungente ed emozionante di Trilussa, viaggia di pari passo con la sua vita avventurosa: dagli inizi nei caffè concerto, alle lunghe tournèe in giro per l’Italia, in Europa e in Sud America.
La sua disincantata ironia, gli amori incostanti, il vino come suo migliore amico, lo sperpero del denaro oltre ad un innato senso di libertà che segnerà il suo rapporto col potere, fanno di Trilussa un poeta con un vissuto unico. Nonostante scriva in dialetto, il riconoscimento e la stima di tanti intellettuali dell’epoca come Pirandello e De Filippo testimoniano quanto l’arte di Trilussa sia entrata di diritto nella storia. Le sue poesie più famose, le macchiette, i sonetti, le favole malinconiche sono parte fondante di questo racconto teatrale che vuole restituire a noi, e all’amico Trilussa, il giusto ricordo umano, il doveroso onore artistico, la giocosa e scanzonata maschera del poeta che è stato.