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CRISTIANA CASTELLI

ATTRICE - PERFORMER - LETTRICE

ASCOLI PICENO

Biografia


Nasce a Vico Equense - in provincia di Napoli - e si trasferisce a 5 anni in Toscana. E' qui che comincia, a 7 anni, la sua attività teatrale con la Compagnia dei Piccoli di Pistoia e a 10 anni debutta al Teatro Metastasio di Prato.

Studia a Firenze, respira il vivace e frizzante ambiente artistico del capoluogo toscano entrando a far parte di diverse compagnie teatrali. Si trasferisce nelle Marche e segue i laboratori teatrali di Silvio Araclio (Spazio Tre di Teramo) e i corsi di dizione con il regista e programmista Rai Carlo Orsini.

Nel 2003, in provincia di Teramo, inaugura la sala teatrale/libreria "Il Bagatto" e inizia a ideare, realizzare e produrre i suoi spettacoli svolgendo da allora intensa attività di attrice.

Dal 2003 fino al 2005 collabora con il regista e sceneggiatore argentino Ricardo Fuks. Studia drammaturgia con Leo Muscato nel 2005 e nel 2006 l'incontro decisivo con il Maestro Antonio Fava. Frequenta lo stage di Commedia dell'Arte, partecipa al suo documentario "Commedia by Fava" e infine si diploma presso la Scuola Internazionale dell'Attore comico di Reggio Emilia (Teatro del Vicolo).

Nel 2008 diventa Vigile del Fuoco volontario e fonda l'Associazione Culturale Actor insieme ad altri suoi colleghi artisti con i quali da vita a spettacoli, eventi e festival tra le Marche, l'Abruzzo e la Toscana.

Dal 2018 conduce alcune trasmissioni radiofoniche per Radio Ascoli e, tra le più importanti insieme alla psicologa Elena Mohwinckel, "Parla che ti passa: voci e sorrisi radio-si dal reparto di pediatria dell'Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno".

Nel 2021 diventa lettrice di Primo Livello nella registrazione di audiolibri della piattaforma "Libro Parlato" dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma.

Crede fermamente e cerca di diffondere capillarmente un pensiero di Peter Brook: "prendere un posto qualsiasi e farne un teatro".


SINOSSI LA STORIA GROTTESCA DI UN PAZIENTE QUALUNQUE




“Alfredo Barbizzi racconta con le parole di Cristiana Castelli le grottesche vicissitudini che lo accompagnano durante la drammatica esperienza che lo porta a vivere una terribile malattia come un caso ridicolo del destino.

Non è solo l’umiliazione di visite mediche indiscrete e crude. Non è solo la sofferenza struggente. Non sono solo le cure, che somigliano più al veleno. E’ la consapevolezza indelebile che i valori della vita cambiano mentre ci accorgiamo che essa sta volando via. Intorno al coraggio con cui l’autore risponde alla beffa del destino, l’ironia di un occhio vigile sulle contraddizioni del sistema e l’imbecillità degli esseri umani che popolano il mondo della sanità.

Uno stile colorato e dotto - e un look d’altri tempi - per raccontare le peripezie del caso, dalla scoperta della malattia fino all’inevitabile decisione di non sottrarsi alla responsabilità di noi stessi. Perché allontanarsi con atti eccessivi dalla propria natura è una violenza senza pari. Nel viaggio dalla terra natia che lo avvolge come una culla alla dotta Bologna, dove sotto archi e archetti le scienze declamano le loro sentenze, l’odissea del protagonista si conclude solo quando, nauseato, decide di abbandonare le cure in un moto di dignità estrema e a lungo violata. Un’interpretazione commovente e a tratti scioccante che sancisce, in modo violento e senza appello, l’inestimabile valore della vita.

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