BIOGRAFIA
Ha scoperto il teatro durante un periodo vissuto a Bruxelles con la famiglia, proseguendo poi gli studi universitari in lettere con indirizzo spettacolo. Debutta come attrice al Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma con il Macbeth diretto da Carlo Quartucci. Si diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano sotto la guida di Giorgio Strehler e prosegue la sua formazione al Teatro di Roma con Luca Ronconi.
Collabora con diversi registi, tra cui Marinella Anaclerio e Flavio Albanese, e partecipa al progetto internazionale Gli Eneadi - il viaggio nel 2004. Lavora in teatro con nomi come Emanuela Ponzano, Piero Maccarinelli, Lello Arena e Dario D’Ambrosi, prendendo parte a spettacoli e festival prestigiosi. Nel 2023 debutta con Da qui non è mai uscito nessuno, scritto e diretto da Alessia Cristofanilli.
Dal 2005 lavora con Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, partecipando allo spettacolo L’ufficio e alla serie Boris. È presente anche nella serie Liberi tutti (2019) e nel film Stare meglio (2025). Per il cinema, ha collaborato con Giuseppe Bertolucci, Giorgio Molteni e Stefano Viali, vincendo il premio come miglior attrice all’Ivelise Cinefestival per il cortometraggio Fatti osceni in luogo pubblico. Partecipa al film Figli (2020) e alla docu-fiction D’Annunzio l’uomo che inventò sé stesso (2022).
SINOSSI - DA QUI NON E' MAI USCITO NESSUNO

Visto dagli occhi della signora U il mondo a cui siamo abituati e assuefatti, assume sembianze stranianti, quasi mostruose.
E così una semplice passeggiata al centro commerciale, diventa un viaggio dentro universi bizzarri e grotteschi, ai quali U si ribella, a suon di domande, provocazioni e citazioni sofisticate.
Un personaggio contemporaneo, quello di U, una donna piena di dubbi e contraddizioni, alle prese con piccole e ridicole sfide quotidiane. Come un animale in gabbia, si dimena, scruta, ricerca, si
sente fuori posto “come un cespo di lattuga sullo scaffale dei cereali”, e dal suo angolo di mondo scardina i meccanismi, spezza l’ ingranaggio, graffia la vetrinetta di cristallo, buca il paradigma.
Punge, come le zanzare.
Un monologo ironico e tagliente, che consegna agli spettatori una serie di domande sulla contemporaneità e qualche risata amara stretta tra i denti.