Biografia
E' nata e cresciuta a Milano. Dopo un periodo nel cinema e in pubblicità come costumista, nel 2006 parte alla volta di New York dove porta a termine la propria formazione accademica, continuando poi a studiare con altri maestri tra i quali Susan Batson.
E' stata diretta dalla regista australiana Gabriella Rose-Carter in spettacoli a New York dove ha anche partecipato a diverse produzioni cinematografiche indipendenti. Nel 2007 fonda Merenda insieme al regista Matteo Pellegrini e debutta al Teatro Franco Parenti diretta da Michael Rodgers. Nel 2013 entra in TLLT e per due anni sviluppa una collaborazione con Teatro Libero portando in scena diversi spettacoli.
E' stata protagonista di "Danny e il Profondo Blu" del premio Oscar e Pulitzer John Patrick Shanley, diretto da John Pepper e prodotto da Yare e Missione Diplomatica Degli Stati Uniti.
Nel Novembre 2015 inizia una collaborazione con Isola Casa Teatro di Milano per una rassegna di spettacoli in inglese.
Nel cinema e in TV lavora accanto a Stefano Accorsi, Filippo Timi, Aleksei Guskov, Renate Reinsve, Connie Britton.
L'incontro con Ettore Distasio, tra le altre cose, dà vita a Collettivo DistAnza, ensemble artistico di ricerca teatrale.
Da diversi anni insegna recitazione in inglese e recitazione per il cinema in diverse accademie a Milano.
Madre di tre figli, ha imparato a essere in diversi posti contemporaneamente, confondendo però prima di tutto se stessa. Cita spesso la frase di Neil Simon: "Amo vivere. Ho un pò di problemi con la vita, ma vivere è la cosa più bella che abbiano mai inventato"
SINOSSI INEVITABILE TEMPESTA
Una donna paziente e gentile, aspetta in coda dal panettiere come ha imparato a fare, come le dicono di fare e senza farsi domande.
Durante l'attesa, da qualche parte si prepara una tempesta, un'inevitabile tempesta, che prima da il benvenuto come un dolce venticello e poi travolge con la furia del vento sollevando e trasportando ogni cosa. Nonostante le raffiche, i mulinelli di foglie e le imposte che sbattono, LEI ha molte cose da fare e la mattina esce di casa dopo aver ricevuto le solite raccomandazioni. Dappertutto volano barche, sedie sdraio, cimiteri che crollano, bare che finiscono in mare, coccodrilli e gabbiani e topi che scappano mentre uomini e donne urlano al vento. LEI, sbattuta dalle acque agitate, inizia un viaggio aggrappata ad un salvagente trovato per caso o per fortuna. Troverà rifugio in un bar di porto senza nome che la donna chiama Sto Posto, luogo di passaggio, di scoperte e ri-scoperte. In Sto Posto hanno ancora i posaceneri mezzi pieni e le cartoline appese sopra alla cassa. Una Madonnella bianca e azzurra appoggiata sopra al Juke Box osserva tutto, in quel luogo di oggetti, personaggi e ricordi che vanno e vengono.
In questo luogo mai visto prima, LEI si ricorda. Di tutto e di quella LEI che si era cacciata chissà dove.
Così Sto Posto diventa il suo nuovo punto di partenza, il primo passo con cui LEI ricomincia a camminare per uscire nel mondo rimasto. Nel mondo che c'è