Biografia
Attrice diplomata presso Grock - Scuola di Teatro, si forma anche attraverso seminari e
corsi complementari. Con la Laurea in Arti, Spettacolo ed Eventi Culturali, affianca alla
professione teatrale in prima persona le competenze tecniche e di gestione dello spettacolo.
Attrice poliedrica, si confronta con varie realtà: dalle produzioni di compagnie teatrali al teatro di strada. È insegnante di teatro, dizione e comunicazione per adulti, bambini e ragazzi.
SINOSSI - GRASSE MATINÉE

Artemisia e Babeth, due defunte vicine di tomba, sono le protagoniste di una commedia ricca di humore dal mondo dei morti offrono una visione disincantata di quanto accade in quello dei vivi.
È mattina presto quando al cimitero lungo la ferrovia Artemisia e Babeth si svegliano.
Sin dalle prime movenze si intuiscono i caratteri delle due donne: la prima, lì da più tempo, dimostra di aver raggiunto un equilibrio con sé stessa, compiendo con un sorriso la routine mattutina; la seconda, complice un carattere più difficile, si alza imprecando contro un marito opportunista e spilorcio, reo di averle comprato una bara scomoda e di bassa qualità. Un bara perché Artemisia e Babeth sono morte e si ritrovano a trascorrere questa ultima fase della loro presenza terrena come vicine di tomba.
Cosa accadrà una volta che il loro corpo si sarà completamente decomposto è la stupefacente sorpresa che nel finale attende Babeth e il pubblico in sala.
Le giornate iniziano, come per una massaia qualunque, scuotendo le coperte in cui hanno dormito e stendendole al sole, rassettando, facendo esercizio e colazione. Il tempo è scandito dai treni e dagli aerei che passano e occupato tra piccoli passatempi, ricordi e discussioni su quanto accade nel mondo dei vivi, argomento su cui, nonostante gli anni trascorsi dalla loro morte, sembrano molto bene informate. Giornate intense che non consentono a Babeth di godersi nemmeno ora il piacere di indugiare a letto sino a tardi, un piacere per cui i francesi hanno coniato la definizione “grasse matinèe”.
Grasse matinèe è il titolo scelto da René De Obaldia per questa commedia che, sin dalla prima rappresentazione nel 1977, non cessa di riscuotere successi a livello internazionale. L’autore, morto il 27 gennaio 2022 alla veneranda età di 103 anni, è molto amato per la sua capacità di mettere in luce il lato comico della vita di ogni giorno e pure oltre in questo caso.
SINOSSI - SONO SIGNOR-INA!

I Sogni come di un presente
Senza memoria incubi della mente
Vendetta
Degli dei,
del dio supremo della felicità.
(Fiori di Fitolacca)
Questo spettacolo non è che un atto d’amore nei confronti di Anna Marchesini ed un invito a ricordarla, come attrice e come donna.
Tra le parole, i testi, le sue poesie e le sue movenze, ho ritrovato tanto di me, giorno dopo giorno. Sono Signor-ina! è un racconto che intreccia la straordinaria carriera di Anna con la sua vita ma anche con quella di chi la racconta. In una performance che unisce commozione e risate, il pubblico viene guidato attraverso il ricordo dei suoi personaggi più celebri, che rispecchiano le sfaccettature del carattere di Anna: dalla buffa e tenera signorina Carlo alla chiacchierona Sora Flora d’Orvieto, passando per la coinvoltissima Dottoressa di educazione sessuale, fino ad arrivare alla mistica Maga, e poi ancora l’impacciata cameriera secca, le attrici teatrali più o meno cagn… brave!
Un quadro che restituisce l’immagine di una delle icone della comicità italiana.
“Quando la nostra vita non ci sarà più, ci sarà la nostra storia” e Sono Signor-ina! nasce proprio da questo sogno: tenere in vita la storia - e non solo - di Anna Marchesini.
Un omaggio divertente, emozionante e con quel tocco di malinconia che sempre si leggeva negli occhi così luminosi e solari di Anna.
SINOSSI - 6 1 MITO!
E la Patafisica approdò in Grecia

Spettacolo teatral musicale di e con Alessandro Tacconi, Maria Carolina Nardino, Roberta Mangiacavalli
I miti non sono mai esistiti dicono gli scettici!
Noi sosteniamo esattamente il contrario, anche se da qualche secolo sono diventati un po’… polverosi. Soprattutto perché vengono rappresentati sempre nello stesso modo, con lo stesso pathos paludato!
Grazie alla nostra bizzarra, irriverente e patafisica rilettura (in parole, opere e musiche d’artista) abbiamo riportato in vita alcuni celebri miti greci che, guarda il caso, ci spiegano ancora una volta come vanno le cose del mondo.
Racconteremo, reciteremo e canteremo di…
-Crono e Gaia (o del non tacer delle suocere)
-Ermes lo stiloso psicopompo
-Il Minotauro (o il bull nel labirinto)
Integrano i racconti, una manciata di estratti di decaloghi di varie e assortite divinità, ché da sempre hanno a cuore il destino delle loro creaturine: gli umani. Once again, ieri come oggi!
Ascoltate! Dalle divinità dei miti che abbiamo omaggiato ci giunge un messaggio: “Erano secoli che qualcuno non narrava le nostre storie con brio e simpatica verve come avete fatto voi!”. Di niente è stato un piacere, o vostre sommità!