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MARISA MIRITELLO

ATTRICE - AUTRICE - REGISTA

MILANO

Biografia


Dopo essersi diplomata in Mimo e Commedia dell’Arte presso la ex-scuola del Piccolo (ora Civica di Milano), lavora, tra gli altri, con Dario Fo (La storia di un soldato), Garbriele Salvatores (Hellzapoppin), Velia Mantegazza (Quello Stolfo da Ferrara), Maurizio Scaparro (La vera storia), Giorgio Pressburger (Atem), Bob Wilson (Doctor Faust), Andrée Ruth Shammah (La Locandiera; Io, l’erede; Acqua minerale).

Negli ultimi anni partecipa alle seguenti produzioni:

La strana coppia, di Neil Simon, Teatro dell’Allodola, regia di Arturo Di Tullio. 

Passi, di Antonio Alamo, regia di Tiziana Bergamaschi, Teatro dell’Allodola e Teatro Libero, Milano 

Atra Bile, di Laila Repol, regia di Tiziana Bergamaschi, Teatro dell’Allodola e Teatro Libero, Milano. 

Le Troiane, di Euripide, regia di Raffaella Boscolo, Teatro Frigia, Milano.

L'elogio della follia, di Erasmo da Rotterdam, regia di Claudia Negrin-Compagnia Skenè Antigone 2000d.C. 'na tragggedia! Spettacolo di cui è autrice (insieme a Egidia Bruno) ed interprete.

Sta arrivando l'Apocalisse e non ho niente da mettermi! di cui è autrice e interprete.

Come autrice e regista firma inoltre gli spettacoli:

Le donne di Bennett e Noi che siamo accompagnate dalla Luna

Insieme a Elisabetta Torlasco, attualmente porta in scena lo spettacolo La madre del marito di mio figlio, scritto da Giulia Lombezzi, con la regia di Patrizio Belloli. 

Inoltre ha scritto e interpretato monologhi di cabaret.

Con Mi sono distratta un attimo e non mi trovo più è stata finalista al concorso per nuovi attori comici La Zanzara d’Oro, seconda al concorso Il Sarchiapone, dedicato a Walter Chiari, e vinto il premio Linus al concorso nazionale Cabaret Amore Mio. Seguiranno Grosso Sconcerto, Toglietemi di dosso (scritto con Paolo Migone) e Radio70, con la regia di Lucia Vasini.

SINOSSI - STA ARRIVANDO L'APOCALISSE E NON HO NIENTE DA METTERMI



Quando un'autrice e interprete del calibro di Marisa Miritello decide di affrontare la satira sociale, non può che esprimere l'argomento in modo colto e ironico. Le figure femminili che danno vita a questo monologo vivace e imprevedibile arrivano indifferentemente dal passato o dalla contemporaneità. Ma, in entrambi i casi, ci sanno travolgere, divertendoci e facendoci meditare sulla nostra condizione attuale.

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