top of page

ROSSELLA RAIMONDI

ATTRICE - AUTRICE - REGISTA

MILANO

Biografia


Si forma alla scuole milanesi Quelli di Grock fondata da Maurizio Michetti e ComTeatro di Claudio Orlandini, approfondisce la sua ricerca artistica incontrando tanti artisti italiani e internazionali tra cui Eugenio Allegri, Gariele Vacis, Laura Curino, Serena Sinigaglia, la compagnia Abbondanza/Bertoni, Sergio Rubini, Cesar Brie, Emma Montanari, John Strasberg, Tim Robbins e tanti altri.

Studia violoncello e canto jazz con la maestra Danila Satragno.

Si dedica alla scrittura e alla regia frequentando per anni la Bottega dell’Autore-Attore con il drammaturgo e regista Gigi Gherzi e, da quasi un decennio, è parte attiva come attrice-autrice del Teatro degli Incontri, gruppo di Teatro di Cittadinanza fondato proprio da Gherzi. Partendo dai testi classici della tragedia greca, ha condiviso il viaggio con gli abitanti della Città Fragile: rifugiati politici, migranti, ospiti della Casa della Carità, senza tetto e tanti altri "ultimi" dimenticati.

Nel 2015 ha collaborato come sposa al docu-film di Gabriele Del Grande Io sto con la Sposa, al Festival del Cinema di Venezia. Nello stesso anno viene selezionata al Festival del Teatro Italiano In Scena! di New York per il monologo Angiulina La Mula, con menzione del drammaturgo Mario Fratti.

Con Medea delle case popolari ha perso il centro vince il Festival Expolis 2018 e il Festival Segreto 2019.

Con Marco Paolini ha collaborato alla riscrittura di Vajont (per 100 teatri) in tournée in tutta Italia da ottobre 2023. Fa parte di Opera Liquida, Compagnia di Teatro e Carcere con la quale porta il teatro nelle carceri di Bollate, Opera e San Vittore a Milano.

SINOSSI - ANGIULINA LA MULA




Una donna, un marito, una famiglia, una vita. Angiulina viene da lontano, da un’Italia contadina, dalla terra, da una cultura del fare. Femmina bella e ammirata al suo Paese, si ritrova improvvisamente come un pesce fuor d’acqua a navigare nel mondo della città. Si ritrova, vittima e carnefice, chiusa in una famiglia a fare quello che a una donna è da sempre destinato: la casalinga, la serva. La mula.

A lei donna dai sogni e dai pensieri semplici, donna di cibo, di cucina, di abbondanza, capiterà la peggiore delle punizioni: una figlia anoressica che, lentamente, inquinerà le certezze della sua vita. E, nel momento in cui la ragazza se ne andrà, rimarrà sola. Ma con una maledizione cosmica: il marito “terun e depreso!” E a nulla vale la sua incrollabile fede, perché anche Dio e i Santi l’hanno dimenticata. Stasera l’Angiulina ne avrà anche per loro. Stasera, come sempre, Angulina “la mula del focolare” cucinerà per il marito, ma sarà l’ultima cena. Stasera decide lei: il manicaretto sarà avvelenato. Perché stasera è finita!





SINOSSI - MEDEA DELLE CASE POPOLARI HA PERSO IL CENTRO




Il testo di partenza è la Medea di Euripide e di Seneca, oltre a quella di Alvaro e della Wolf. Fonte di ispirazione sono anche il Signor Malaussène di Daniel Pennac e l’Analisi del Main Kampf di Vincenzo Pinto. Il percorso nasce in seno al Teatro degli Incontri, gruppo di Teatro di Cittadinanza, di cui fa parte da diversi anni, guidato dal drammaturgo Gigi Gherzi. Il progetto è ampio, ed è iniziato portando la tragedia greca in quella che viene definita la Città Fragile (Milano, ma non solo). Con Antigone, Medea e Prometeo ha incontrato gli "invisibili" di questa Città: rifugiati, migranti, minori di seconda e terza generazione, senza tetto, ragazzi delle case-famiglia e residenti delle case popolari degradate. Ma non dimentica la Milano del panettiere, dei vicini di casa e la "Milano da bere". Medea delle case popolari nasce dopo un incontro e uno scambio teatrale - oltre che umano - con tutte queste realtà: si esplora e ci si domanda che cosa significhi davvero essere straniero oggi, quando e perché ci si senta straniero e le ragioni della paura che spesso ne deriva. Perché, alla, fine si può essere stranieri anche nella propria città, nel proprio condominio, nella propria famiglia.

bottom of page