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ROSSELLA RAPISARDA

ATTRICE - AUTRICE

MILANO

Biografia


Appena diplomata ISEF (Università Cattolica di Milano, 110 e lode) inizia quasi naturalmente a cercare un teatro con cui esprimersi con lo strumento che, al momento, conosce meglio: il suo corpo e il movimento. I suoi primi passi sul palco sono con la scuola di Lecoq: nel 1995 consegue il diploma di recitazione al Teatro Arsenale di Milano, scuola biennale metodo Lecoq, diretta da Massimo Spreafico e Kuniaki Ida. Nel 1997 si diploma in dizione e doppiaggio alla scuola di teatro Quelli di Grock.

Poi un naso rosso e la clownerie. E un treno per Mosca dove incontra il teatro di Cechov e di Shakespeare. E si innamors di tutto.

Seguono tre anni intensi di studio: nel 2002 si diploma attrice all’Alta Scuola per il Teatro, scuola triennale per attori professionisti coordinata da CRT di Milano e GITIS (Accademia d’Arte drammatica di Mosca) sotto la direzione artistica del maestro Jurij Alschitz.

Mosca, Berlino, Londra, Cipro. La valigia, sempre. Poi di nuovo Milano: nuovo millennio, nuovo progetto: con i suoi più intimi e visionari compagni di viaggio fonda la compagnia Eccentrici Dadarò e Progetto La Gare, che vince il premio di miglior compagnia emergente nel 2003 e diversi premi nazionali nel corso degli anni.

Scrive e recita: spettacoli di prosa, di teatro ragazzi, visuali.

"Si cresce e si viaggia". A chi le chiede che cosa le ha fatto dire sì al teatro, risponde con un nome di donna, quella che le ha cambiato veramente la vita: è Nina, incontrata tra le pagine de Il gabbiano.







SINOSSI - UN TRENO PER NINA




Un treno. Un biglietto del treno. Uno spettacolo da fare prima di partire. Una scommessa da giocare fino in fondo. Una storia d'amore per la vita e d'amore per l’arte. Attraverso atmosfere rarefatte e momenti comici, il pubblico diventa partner intimo di un dialogo che tocca profondamente il tema del mistero dell’uomo e delle sue scelte. Il mistero di questa insanabile e commovente sospensione tra terra e cielo. Tra richiamo verso l’alto e bisogno di radici, celebrando così l’amore per la vita che seduce e spinge oltre, fino ad affermare con Cechov: "Com’è tutto meravigliosamente mescolato in questa vita". Liberamente tratto da Il Gabbiano di Anton Cechov.





SINOSSI - SENZA FILTRO




Primo novembre, è “la notte dopo”. L’ultimo appuntamento per chiudere una storia, per mettere un finale a un libro di appunti scritti giorno per giorno, attimo per attimo, battito per battito. Pagine che in un istante volano via. Il luogo dell’appuntamento: il Bar Charlie, sui Navigli di Milano, dove l’Alda passa le giornate a scrivere, parlare, ridere, incontrare, fumare, consumare la sua voglia di stringere in mano una vita troppo spesso lontana dal mondo. I protagonisti: un angelo custode e l’Alda.

Ma oggi è “la notte dopo”. È tutto vuoto al bar. Nemmeno un caffè. Dove sono finiti il Pier, la Ginetta, il Renato, il Giancarlo, dov’è l’Alda? Eppure sembra ancora di sentirle quelle voci e di rivederle quelle facce, facce in bilico, facce incompiute, facce di anime amanti di un amore senza filtro, che non si protegge dalla vita, di un amore vietato, perché troppo amore ti cambia, ti rende diverso, ti rende pericoloso. E allora meglio rinchiuderli quelli così, meglio rinchiuderli dentro una casa, dentro un ruolo, dentro una corsia di manicomio, dentro un bar. Due sedie, una macchina per scrivere, un finale da inventare. Ora.

Senza filtro è l’epilogo del libro di una vita (e l’Alda non c’è). O forse è l'attesa che il suo custode, quello strano clown che non capisce bene come funziona la vita, impari a fumare. Fantasmi, angeli, uomini. Oggi la terra sembra non essere mai stata tanto vicina al cielo. E quella musica del Charlie, sembra quasi di sentirla ancora. Senza filtro è un invito a conoscere il "dietro le pagine" di una donna che fu un inno alla vita e all’amore, quell’Alda Merini condannata e salvata dalla sua poesia.

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