Il 5, 6 e 7 febbraio prossimi (alle ore 19.30) non perdetevi “La Repubblica: da Platone, Aristofane, Eschilo. Cosa ci resta?” Ispirato al testo del filosofo greco, scritto circa due secoli e mezzo fa, lo spettacolo arriva al termine di un ciclo di seminari dedicati alla celebrazione dei 100 anni di vita dell'università Statale di Milano.
Omar Nedjari dirige questa commedia modernissima ispirata a un tema immortale: la complessità del potere. L'eterno conflitto tra buon governo e etica è messo in scena dagli attori Alex Cendron, Sergio Longo, Stefano Orlandi, Marika Pensa e Giuseppe Sartori, circondati da 12 allievi-attori.
Socrate, invitato a cena dall’amico Polemarco, si diverte a cercare, insieme agli altri ospiti, l’origine della giustizia. Stanno giocando e scherzando su cosa sia giusto, su chi sia l’uomo migliore, quando Trasimaco, furibondo, decide di intervenire: “Smettetela di farvi complimenti a vicenda! State farneticando, perché è evidente che il giusto è l’interesse del più forte!”. La furia di Trasimaco genera uno dei dialoghi più belli sull’etica e sulla politica. A differenza dell’opera originale, sulla scena è Platone a rispondere alla provocazione di Trasimaco, mentre zittisce Socrate.
Il più famoso dei miti platonici sintetizza l'idea di conoscenza del filosofo: gli uomini che vivono nell'ignoranza sono come prigionieri incatenati in una caverna. Il sapiente fugge verso il sole (il sapere) e a sua mission - diremmo oggi - è illuminare (e guidare) i suoi contemporanei. "La Repubblica" descrive - in un adattamento contemporaneo - l'ideale di buon governo di Platone. Per secoli questo testo è stato alla base del pensiero occidentale: ma siamo proprio sicuri che il greco abbia ancora ragione? L'idea di stato di Platone somiglia alla nostra oppure siamo anche noi prigionieri delle ombre della caverna?
E ancora: possiamo governare senza prevaricare la libertà degli altri?
Alla fine: la cultura greca ha ancora qualcosa da insegnarci?
"La Repubblica"è uno spettacolo che arriva al termine di un progetto artistico e formativo denso di laboratori tenuti da docenti universitari, registi e attori. Ricco di momenti coreografici, canzoni, squarci comici e lirici, mette in luce i conflitti che animano la società (ogni società nella storia).
Omar Nedjari ha curato scrittura, drammaturgia e regia. Hanno collaborato: Giulia D’Imperio, Sandra Zoccolan, Mattia Fabris e Roberta Faiolo.
Andrea Capra e Giuseppe Zanetto, del dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici, hanno curato il laboratorio di traduzione dal greco del testo.
Promossi dalla Compagnia teatrale dell'Università degli Studi di Milano - ARCUS Milano (in coproduzione con ATIR) - i laboratori hanno avuto il sostegno di Teatro Carcano, Università Statale e il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
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